Ma andiamo con ordine, partendo dal nome: perché Cantina del Barone?
A Cesinali, piccolo centro agricolo in provincia di Avellino, da oltre un secolo la famiglia Sarno si dedica alla cura della terra. Solo a metà degli anni Novanta, Antonio Sarno la acquista dal Barone, residente a Napoli, per cui
lavorava. Qui, da terreni di origine vulcanica, con una forte presenza di minerali e la roccia madre presente in superficie, l’esposizione a Mezzogiorno regala condizioni perfette, che si combinano con l’influenza del Monte Terminio e del Monte Partenio: habitat ideale per le uve Fiano!
A fare da contorno, 4 ettari di noccioleti, orti stagionali, alberi da frutto e animali: un terroir fantastico.
Cantina del Barone lavora una sola uva - il Fiano - e produce due soli vini: Paone e Particella 928. Focalizzazione maniacale su un'unica tipologia, che spettacolo!
A colpirci di Luigi è quell'incessante desiderio di combinare una solida competenza tecnica con l'esigenza di lavorare le uve senza aggiunte ed elaborazioni invasive.
I suoi Fiano sono hanno una personalità clamorosa ma mai fuori controllo: umori, odori e sapori viaggiano di pari passo in bottiglie che, tra l'altro, tengono magnificamente nel tempo.
Recenti assaggi di Particella 2013 e 2014 hanno riveltato ancora sottili riflessi verdolini e brillanti che fanno da preludio a liquidi integri e favolosamente espressivi, con quel carattere "fianoso" che è inconfondibile.
Due sole etichette, dicevamo.
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