Pignol 1997 Nereo - Solo Magnum - Fulvio Bressan - Apocalypse Now

Pignol 1997 Nereo - Solo Magnum - Fulvio Bressan - Apocalypse Now

Non è uomo da mezze misure, Fulvio Bressan. Un trascorso da psicologo nel reparto di oncologia infantile ne ha segnato l’essere e i modi: “Posso sopportare e supportare chi sta male, non le cazzate di chi sta bene” è un suo motto ricorrente. Una buona abitudine con Fulvio è non parlare di politica ma di vino, del suo amato Collio e delle sue istituzioni disprezzate, spesso a ragione.

Nereo Bressan, il gagliardissimo padre di Fulvio, è stato tra i fondatori del Consorzio di Tutela Vini del Collio nel 1964 e solo tanti decenni dopo Fulvio ha deciso di uscire sbattendo la porta. Venti ettari, solo 40.000 le bottiglie prodotte, nessuna compravendita di uve, lavorazione per il 90% di vitigni autoctoni e studio maniacale dei legni, provenienze, tostature, interazione col liquido (“per fare una barrique bastano 36 mesi, per un buon legno grande possono non bastare 9 anni”).

Proprio a Nereo, Fulvio ha deciso di dedicare la sua ultima uscita, un vino iconico, “assurdo”, esplosivo, non imitabile: il Pignol 1997 Nereo esce in commercio dopo 21 anni dalla vendemmia e solo in formato Magnum (1,5 litri), ad un prezzo importante come d’altra parte tutte le scelte di Fulvio, che proprio sull’uva pignolo dimostra di essere un interprete maniacale e rigoroso come nessun altro.

Il suo ultimo Pignol “regolare” in commercio è il 2004, dal 2005 al 2009 il vino non è stato prodotto perché le uve non hanno raggiunto l’ottimale stato di maturazione e questo Nereo 1997 è un evidente viaggio ai confini della ricerca di una purezza espressiva capace di stordire. Chi ha assaggiato il vino è rimasto entusiasta e non è difficile immaginarlo perché un simile tripudio di macchia mediterranea, rosmarino, tabacco e cuoio rimane piantato in testa per non mollarti più. Vino stereofonico, multistrato, definitivo.

Parlare con Fulvio Bressan di vino, vinificazione, agricoltura, storia del Friuli, tocai in purezza (“non è mai esistito perché basso di acidità. Sul filare, ogni 8 viti di tocai ce n’erano una di ribolla per l’acidità e una di malvasia per dare glicerina e rotondità”: concetto da cui nasce un meraviglioso Carat 2015: color arancio, profuma di tè, miele di castagno, albicocca, propoli; rotondo, saporito, armonizzato e da bere rigorosamente a temperatura non inferiore a quella dei rossi estivi) è un piacere ma l’unico vero modo per conoscere a fondo Fulvio Bressan è andarlo a trovare. Qualcosa di quel che si ascolta non potrà che lasciare il segno. Per chi volesse farsi un’idea, il video di Mauro Fermariello su Winestories è un ottimo inizio.

Per tutti gli altri ci sono 1.057 magnum di Pignol Nereo 1997.

[Credits video: Mauro Fermariello. Foto di copertina: @cegobbi]

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