Effervescenze di Massimo Zanichelli e le Bolle Bandite di Carolina Gatti

Effervescenze di Massimo Zanichelli e le Bolle Bandite di Carolina Gatti

E’ appena uscito ma è facile intuire che se ne parlerà a lungo perché quello di Massimo ZanichelliEffervescenze, Bietti editore, 492 pagine – è un libro imprescindibile per fare luce sui vini frizzanti della tradizione italiana. Tra Prosecco, Emilia dei Lambruschi e piacentino, Oltrepò Pavese e qualche altro spicchio di terra, il vino con le bolle rifermentato in bottiglia e senza sboccatura è da qualche anno al centro di un rinnovato interesse che sta contagiando appassionati e operatori ovunque. Il motivo è presto detto: vini agricoli e rustici ma facili, solitamente abbordabilissimi e dalla golosità incommensurabile.

Inizialmente respingenti per la torbidità o per profumi talvolta poco chirurgici, i grandi frizzanti italiani non hanno eguali anche nello sposarsi alla tavola, funzionando a tutto pasto ma raggiungendo le vette con abbinamenti territoriali apocalittici: Prosecco e soppressa, Sorbara e mortadella su tutti.

Effervescenze è quasi un libro on the road in cui Zanichelli racconta le cantine e molti dei vini assaggiati in ognuna. Non poteva certo mancare una produttrice storica di Les Caves Italia, la sanguigna Carolina Gatti che si presenta con: “Sono anarchica, anzi di più”.

Magari iniziate la lettura proprio da lì, dalla nostra Carolina a pagina 117: la sintesi di un percorso di vita, il legame quasi atavico con la famiglia, il Bellussi e i nuovi impianti, la Scuola Enologica di Conegliano e la laurea breve in tecnica enologica, i primi imbottigliamenti, le esperienze umanitarie in Ecuador e Perù, il Raboso e il Prosecco declassato. La storia di Carolina è un misto di resistenza enologica e determinazione che appassiona e invita ad approfondire. La lettura e le bevute di frizzanti sur lie.

Bevuta consigliata per il capitolo, nemmeno a dirlo: Bolle Bandite sur lie (lotto 2015). Di cui scrive Zanichelli: “un vino che ha dato qualche grattacapo per una rifermentazione che non ripartiva – Carolina ha ristappato manualmente tutte le bottiglie per aggiungere un nuovo inoculo di mosto -, propone note di crosta di pane frammiste al fiore di mandorlo e alla buccia di cedro, e un palato molto denso, cremoso, ancora floreale, di buona sapidità in allungo”.

Condividi