A Barolo sentirete sempre più spesso questo nome: Gianluca Viberti (460 Casina Bric)

A Barolo sentirete sempre più spesso questo nome: Gianluca Viberti (460 Casina Bric)

Se fosse un claim sarebbe “packaging moderno e cuore tradizionale” ma di Gianluca Viberti stanno ormai parlando in tanti, non ultimo proprio ieri Gabriele Rosso nell’articolo “Cinque Barolo misconosciuti da non farsi sfuggire

Qualche anno fa, Gianluca Viberti ha lasciato l’azienda di famiglia per iniziare un percorso in solitaria. Una scommessa complicata, che però oggi gli sta dando ragione. E il suo Bricco delle Viole si è imposto fin dalle prime annate come un autentico fuoriclasse.

Lo avevamo già intuito. 460 Casina Bric è la proprietà più elevata del comune di Barolo e sta per Cascina Bricco in dialetto piemontese: 460 è l’altezza media di vigne che offrono una vista spettacolare. Dopo 22 vendemmie nell’azienza di famiglia, Gianluca ha cambiato strada seguendo il suo istinto alpino e rifugiandosi in alto, a Vergne, per produre vini classici con qualche incursione. Quindi Nebbiolo d’Alba Brut Rosé, l’Arneis Ansì, un blend di nebbiolo e barbera (sempre Ansì) e due Barolo.

Tutti i vini, escluso lo spumante, escono con una bottiglia che risulta originalissima e moderna ma che, a ben guardare, moderna non è affatto. Casina Bric, infatti, utilizza la Poirinotta che risale al ‘700: prodotta nei pressi di Poirino, a pochi chilometri dalla città di Torino, fu in seguito abbandonata a vantaggio di bottiglie provenienti dalla Francia.

ma entrando nel contenitore, sono i vini ad averci coinvolto fin dai primi assaggi. E per una volta ha senso partire dalla punta di diamante, quel Bricco delle Viole che incarna appieno lo stile aziendale e che – non secondariamente – esce a un prezzo decisamente abbordabile.

Vinificato in tino di rovere tronco conico con la tradizionale steccatura del cappello, questo Barolo rimane sulle bucce per 35/40 giorni per poi maturare in botti di rovere di Slavonia. Profuma intensamente di viola, cuoio ed erbe aromatiche e in bocca ha una intensità profonda che è al contempo elegante e strutturata. Vino molto saporito, volendo minerale, sicuramente sorprendente. Se trovate lui o il Barolo del Comune di Barolo, non pensateci troppo sù e stappate serenamente.

[Foto: goodfoodrevolution.com]

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