Buone nuove: Quarticello di Roberto Maestri. Arrivano nuovi Lambruschi (e non solo)

Buone nuove: Quarticello di Roberto Maestri. Arrivano nuovi Lambruschi (e non solo)

Occhio al listino perché il catalogo Les Caves col mese di settembre si arricchisce di un tassello decisamente contemporaneo e golosissimo. Entra in squadra Quarticello, l’azienda guidata da Roberto Maestri a Montecchio Emilia. Siamo in piene Terre dei Lambruschi e Roberto –
quarantenne laureato in viticoltura ed enologia a Bologna – gestisce 5 ettari dal 2007, quando iniziò a vinificare le proprie uve (precedentemente conferite alla cantina sociale) dopo varie esperienze fatte in giro.

Fin dagli albori i metodi di conduzione agricola ed enologica sono fortemente ispirati a una valorizzazione delle varietà locali nel rispetto dei processi tradizionali: “Il biologico è arrivato col tempo [la certificazione è del 2015, ndr], ma ero già abituato al vino naturale che si beveva a casa. Gli inizi sono stati difficili perché nessuno voleva il vino col fondo, era considerato obsoleto, però è quello che la mia famiglia ha sempre prodotto. Mio nonno lo faceva per consumo familiare. Ho imbottigliato milletrecento bottiglie del primo Despina e ci ho messo due anni a venderle”, ha raccontato Maestri a Massimo Zanichelli per il libro Effervescenze.

Despina è la Malvasia frizzante, 100% malvasia di Candia aromatica, ultima annata in commercio la 2015, e a leggere la descrizione di Zanichelli viene una voglia pazzesca di berne:

Nel Despina 2015 tutto riluce. Il colore è paglierino brillante. L’olfatto libera fragranti sensazioni di muschio, zenzero e agrumi. Il palato è accarezzato da una carbonica ondosa e cremosa. Lo sviluppo gustativo è aromatico, limpido, dritto: fiori bianchi, muschio, salvia, limoncella, ancora zenzero. La persistenza è soave, fresca, leggera.

Gradualmente approfondiremo tutta la produzione di Quarticello ma in sede di presentazione ufficiale è impossibile non menzionare i due Lambrusco da rifermentazione in bottiglia senza sboccatura – entrambi prodotti con lieviti indigeni e bassissimo dosaggio di solforosa – che contraddistinguono la linea aziendale: Neromaestri e Ferrando. Pulizia e verticalità in abbondanza.

Neromaestri è Lambrusco Maestri 70% e grasparossa 30%, ha un carattere generalmente scorbutico che proviene dai 6-8 giorni di macerazione. Il nome del vino è un omaggio al nonno, Nerino “Nero” Maestri, e quando nome dell’uva e cognome della famiglia coincidono non c’è poi troppo da interrogarsi su quale sia la lingua del terroir in zona.

Ferrando invece, annata 2015, ha colore rosa intenso, profumi molto floreali e uno sviluppo gustativo intarsiato da una carbonica copiosa ed esuberante, dallo sviluppo asciutto e molto stuzzicante, gastronomico. Da uve 100% lambrusco salamino, è una versione in rosa decisamente centrata e molto calzante, probabilmente da privilegiare per iniziare la scoperta di questa nuova azienda.

Bravo Roberto. Benvenuto a bordo!

[Foto: LiveWine]

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