Un Faro (2015) nella notte: Bonavita a livelli intergalattici

Un Faro (2015) nella notte: Bonavita a livelli intergalattici

Il bollino della decima vendemmia aziendale in etichetta è un giro di boa importante per Giovanni Scarfone da Messina. Ne è passato di tempo per questo viticoltore del 1980 che dall’annata 2006 “arricchisce” una denominazione in formato micromachine di soli 25 ettari come Faro (che conta solo 5 produttori). 7 ettari di cui solo 2,30 vitati (per il resto uliveto e bosco) ma non è nei numeri che troveremo il talento contemporaneo di Giovanni.

Il Faro 2015 appena uscito in commercio è un vino semplicemente magistrale. Trattasi di versione sontuosa della migliore Sicilia rossista ma ci avventuriamo nell’affermare – memori di degustazioni alla cieca in cui il “nostro” Faro ha fatto furore – che con questo millesimo Bonavita riprenda un filo di eleganza e raffinatezza che già nel 2013 aveva trovato un campione di espressività.

Da una vigna ad alberello con viti che arrivano a 60 anni, piantata su suoli ricchi di argilla e tufi calcarei, il Faro di Bonavita matura per circa 16 mesi in tini troncoconici di rovere da 30 hl prima di sostare almeno sei mesi in bottiglia.

Il naso di questo Faro 2015 è qualcosa di entusiasmante: avvolge con toni austeri ed altri più aromatici di macchia mediterranea. Il naso è cangiante, sfumato e ricco di dettagli, ci sono anche prugne, polvere di cacao, gelso, sandalo. Spiazza perché siamo consci non sia così usuale avere nel bicchiere un Faro, men che meno di questo livello. Nonostante l’annata calda, questo vino ha tratti nobiliari e di slancio evidenti: è elegante, dai tannini fitti ed omogenei che presidiano tutta la bocca e preparano ad un sorso successivo.

Vino esemplare, prodotto in dosi omeopatiche (7.500 bottiglie complessive).

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