[NEW] Sapete che Carlo Noro è uno dei pionieri della biodinamica in Italia?

[NEW] Sapete che Carlo Noro è uno dei pionieri della biodinamica in Italia?

 

Se avete sentito parlare di biodinamica negli ultimi 10 o 20 anni è assai probabile che, senza saperlo, abbiate indirettamente avuto a che fare con lui.

 

Carlo Noro è uno dei veri pionieri della biodinamica in Italia, nonché uno stimatissimo produttore di preparati biodinamici.

 

Diciamo che è un agricoltore che si occupa di un certo modo di fare agricoltura da quando il 99% di quelli che oggi ne parlano non sapeva nemmeno che esistesse. E questo ci piace molto!

 

 

Figlio di agricoltore, nato nel ’51 a Piglio, in Ciociaria, patria del Cesanese, Carlo torna alla terra dopo altri studi e lavori da linotipista e bancario.

 

Negli anni ‘70 si avvicina al mondo della biodinamica, collaudando da subito un suo metodo per la creazione dei preparati da spruzzo e da cumulo. Durante una conferenza sui contributi di Rudolf Steiner conosce Alex Podolinsky (fondatore dell'Associazione Biodinamica Australiana, dove si contano oltre 700 fattorie autosufficienti per oltre un milione e mezzo di ettari) e da lì niente sarà più come prima.

 

Dopo tanti anni da fornitore di preparati biodinamici, è nel 2009 che nasce la Società Agricola Biodinamica Carlo Noro, grazie all'impulso e alla passione dei figli di Carlo, Simone e Valerio.

 

Entrambi agricoltori e studenti di enologia, seguiti, indirizzati e consigliati dal padre e dalla sua quarantennale esperienza in campo agricolo-orticolo. 

 

 

Oggi l’azienda conta 5 ettari di vigna, 3 di uliveti e 4 di frutta, ortaggi e graminacee a fini sperimentali e la produzione di preparati continua a costituire l'ossatura dell'azienda, che per missione da ormai vent'anni forma agricoltori ed hobbisti attraverso l'associazione culturale “Professione Biodinamica”, fondata da Carlo e Michele Lorenzetti (enologo e storico partner in crime di Carlo da tantissimi anni) nel 2013.


E i vini?

 

 

Assaggiando la batteria completa viene proprio da pensare che il grande lavoro sui suoli della famiglia Noro un senso ce lo abbia eccome perché ogni etichetta ha un senso e polpa da vendere.

 
 

Ve ne consigliamo due.

 

 

Delle sei etichette che troverete a catalogo (2 bianchi, 1 rosa, 3 rossi), partiamo da un bianco e un rosso per cominciare con l'esplorazione della linea senza pescare a casaccio.

 

 

Oncia Bianca 2022 è proprio un bel bianco!

Profumi non sparati, pere e pesche mature, cereali e anche litchi con un finale iodato e di fiori. Bellissima succosità al sorso, astringenza quasi impercettibile e un senso di pienezza gustativa regalano l'idea di un vino decisamente compiuto, che non vuole ostentare più di quel che può dimostrare: Passerina del Frusinate e Malvasia di Candia, 12 ore sulle bucce, 8 mesi di solo acciaio poi in bottiglia.

 

 

Foretano 2021 invece è un Cesanese di Affile davvero sorprendente, che tra l'altro dialoga meravigliosamente con l'ossigeno. Alla cieca ci ha fatto pensare all'Etna con un naso bello, quasi lievemente affumicato, cinereo, su un tappeto di amarena, mora e arancia sanguinella. C'è dinamismo qui, il timbro è cangiante e danza nel bicchiere. Davvero squisito anche il sorso, corposo e fresco con un tannino levigato in chiusura. Un profilo di Cesanese autentico che restituisce le terre rosse vulcaniche con vigne di 50 anni e una vinificazione esclusivamente in acciaio, con 12 giorni di macerazione, 10 mesi di maturazione e 9 mesi di permanenza in bottiglia prima della commercializzazione.

 

 

Zero apparenza, tantissima sostanza e competenza.

 

Che bella novità in catalogo.

 

E quando capiterà di incrociare Simone, Valerio o Carlo, fermatevi a parlarci perché ne vale la pena, e di gente preparata come loro su tutto quel che pertiene vitalità dei suoli e agricoltura ce n'è poca in giro. 
 

 


I vini faranno il resto!

 

 

 

 

Per tutti i dettagli, contattate l'agente di zona o scrivete ad info@lescaves.it.

 

 

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