Non è proprio il vino dell’enologo: Zibibbo In Pithos 2014, COS

Non è proprio il vino dell’enologo: Zibibbo In Pithos 2014, COS

E’ uno schema così classico che andrebbe brevettato. Certi vini dividono le folle e istigano alla lotta di civiltà: da una parte i tecnici ortodossi, inflessibili e rigorosi, dall’altra esteti ammaliati dalle forme più che dalla grammatica. In mezzo noi umani distribuiti a casaccio.

Ne abbiamo discusso in sede a proposito dello Zibibbo in Pithos 2014 di COS, un vino dalla debordante personalità espressiva, molto identificabile grazie ai marcatori del’uva zibibbo, che quanto a riconoscibilità degli aromi ha pochi eguali e che non temono affatto una prolungata macerazione sulle bucce, più esaltante che omogeneizzante.

Dorato bruno, aranciato. Al naso gli enologi sentono un mix di ossidazioni, riduzioni, brett, acidità acetica e ogni altra perversione umana. Per noi è un tripudio di mandarino, crostata di arance, propoli e salvia fritta. L’intonazione è avvolgente e briosa, dall’animo frizzante. In bocca è il vino è secco, di corpo medio e poco alcol (solo 10,5%), a dire il vero un po’ amaricante sul finale ma questo è uno spigolo facilmente gestibile a tavola. Dove ZiP discute e si fa bere anche dalla nonna.

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