Dopo una prima vinificazione nel 2012 con uve provenienti dal comune di Barbaresco, nel 2013 inizia l’affitto di sei filari nel cru Ovello (0,3 ha esposti ad Ovest, proprio all’ingresso di Barbaresco), cui a fine 2014 si aggiungono 7.500 mq ai Fausoni di Neive, poi arrivati a 1,05 ha attraverso una parte di Chardonnay in affitto nella vigna adiacente.
Nel novembre 2018 si sono aggiunti altri 1,20 ettari del cru Ovello in sottozona Bernino, con esposizione ad Est, proprio di fronte a Gallina ed Albesani di Neive. A fine 2021 si aggiunge l’affitto di mezzo ettaro della vigna Starderi a Neive – esposizione Sud-Ovest, vigne di 40 anni, prima vendemmia nel 2022 – portando a 3,05 gli ettari complessivamente lavorati in zona Barbaresco.
Da dove iniziare, quindi, per conoscere l'azienda?
Proviamo! Due vini.
Un classico e qualcosa di insolito, entrambi su base Nebbiolo.
Foravia - giustappunto “fuori dagli schemi” in dialetto piemontese - nasce per gioco e per sfida col desiderio di dimostrare quanto ci si possa divertire con il Nebbiolo. Prodotto con un 60% di uve a grappolo intero partendo da una selezione dei grappoli (grazie alle buone esposizioni ad Est), è un Nebbiolo meno tannico, meno potente, meno austero, da bere in spensieratezza. “Nel raspo c’è il potassio. Il potassio cosa fa? Dà rotondità al vino”. E non appena assaggiato Foravia è tutto immediatamente chiaro. Fermentazione con macerazione carbonica parziale a vasca aperta, cemento e poi maturazione in legno piccolo esausto per 8 mesi. L’aromaticità del naso è come un valzer primaverile, che poi in bocca diventa quasi un tango argentino, tanto il sorso è largo, fruttato e croccante. Un vino che fa venire tanta voglia di ballare. |