Ciro Picariello ha proprio tirato fuori una perla rossa: O' Pilota

Ciro Picariello ha proprio tirato fuori una perla rossa: O' Pilota

Dopo oltre 10 anni di collaborazione, per noi Ciro Picariello è un must assoluto.
Fino a ieri anzitutto per i vini bianchi, perché è davvero difficile non essersi imbattuti nei suoi Fiano, in primis, poi Greco e Falanghina.
 
Ormai una garanzia.
 
Quel che però ci ha sorpreso e che non ci saremmo aspettati è che a un certo punto Ciro avrebbe tirato fuori dal cilindro un vino rosso che infiliamo per direttissima tra i nostri rossi italiani di riferimento
 
Per tanti motivi.
 
Si chiama O' Pilota, è un Taurasi e non ci sarebbe da stupirsi se fosse il vino da uve Aglianico più buono che vi possa capitare di assaggiare attualmente.
 
Anzitutto, il nome: un debito di riconoscenza verso Bruno Picariello, il papà di Ciro, per tutta la vita O' Pilota - il pilota - appassionato di motori fin da bambino e camionista da adulto: negli anni, Bruno ha trasportato spesso uva di tutto il Sud Italia e oggi, finalmente in pensione, non salta mai una vendemmia. Questo vino non poteva che essere dedicato a lui.
 
Quella appena uscita è la prima annata prodotta del Taurasi O' Pilota perché l'intenzione di Ciro è sempre stata quella di trovare un profilo di Taurasi che non avesse le pesantezze che troppo spesso caratterizzano questa denominazione, tra legno, grevità, eccessi di peso e sorso poco scorrevole.
 
 
 
La vera sorpresa, comunque, è stato O' Pilota nel bicchiere! 
 
 
 
In primo piano il frutto, un frutto nero bello, netto, fragrante e coinvolgente che si apre nelle sue sfumature minerali a contatto con l'ossigeno.
 
A seguire, poi - e qui scatta il sorriso - un sorso importante ma non pesante, in cui la tanto ricercata calibratura nell'estrazione del legno fa scopa con una concentrazione importante e mai eccessiva, che addomestica un tannino serio e profondo.
 
Vino succoso e godibile già ora ma che lascia nitidamente intuire, probabilmente complice il millesimo, una lunga gittata in bottiglia.
 
 
Tutto merito della carta d'identità: da vigneti a Venticano, lungo la valle del Calore in Irpinia, a 400 metri sul livello del mare su suolo argilloso-calcareo con viti di circa 30 anni esposte ad Est.

Dopo una raccolta a piena maturazione fenolica, gli acini subiscono una accurata cernita pre e post-diraspatura per poi fermentare circa 20 giorni ad una temperatura di 28-30° C. Affinamento in botti di acciaio inox per 12 mesi e successiva maturazione di 12 mesi in botti da 15 hl di rovere francese.
 
 
Un grande Taurasi, finalmente!
 
Bravo Ciro, e viva Bruno, O' Pilota.
 

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