Quando Mirko dice che un vino è buono

Quando Mirko dice che un vino è buono

Come è andata la tappa del Tour de Caves a Pescara?

 

Un'immagine vale più di mille parole e il posto - Hawaii Beach Resort, nome omen - ha fatto il resto. 

Il Savennières Roche aux Moines 2022 era letteralmente spaziale e il buon Mirko Feroce aveva tutte le ragioni per stamparsi in faccia un sorrisone così.

 

Vista la gioia, abbiamo chiesto al caro responsabile commerciale qualche dritta e Mirko ci ha spedito un pizzino con tre flash dalla spiaggia.


Era effettivamente molto "impegnato" alla mescita del banchetto "fritto misto Caves" ma tra le tante belle cose ha sfilato dalla glacette tre nomi secchi!

 

Carta e penna, quindi.

 

Il Grolleau 2023 di Catherine e Pierre Breton, per esempio? 

"Buonissimo, divertente, fantastico", dice Mirko. 

 

"Goloso, pulito, fatto molto bene", e il solo pensare alla macerazione carbonica sul Grolleau leggermente rinfrescato nel ghiaccio sale una sete feroce e irrefrenabile. 

 

Una Loira squisita, di minoranza e proprio per questo super intrigante. Grolleau scarico al colore, leggerissimo di alcol e dal gusto pimpante, tonico e fruttato. Vin de soif da consumi sfrenati.

E poi?

 

Lo Chénas Vibrations 2023 del buon Paul-Henri Thillardon.

 

"Senti, sarò onesto. È un vino semplicemente pazzesco. Ogni volta che lo versavo avevo voglia di farmene un goccio e mi sono dovuto trattenere altrimenti l'avrei finito io. 

 

Succosissimo, fragoloso, saporito e profondo con una lievità mostruosa

 

Sarà la mano, saranno gli alberelli centenari di Gamay su granito, sarà la macerazione semicarbonica o più probabilmente saranno tutte queste cose insieme ma dico fuoriclasse senza paura di smentite." 

 

Unica risposta possibile?

Lo voglio subito!

Ok, adesso però stupiscici tirando fuori un coniglio dal cilindro.

 

"Va bene! Il bianco che mi ha stupito di più?

Il
Muller-Thurgau 2021 di Weingut Schmitt.  

 

Spiazzante e fantastico pensando ai Muller più classici.

Ha un naso sexy e affascinante che miscela frutta gialla dolce e un pelo di terziarizzazione sugli idrocarburi in un quadro piccante e parecchio dinamico nel bicchiere. Ci sono tornato sopra più volte durante tutta la giornata, dopo aver assaggiato vini diversi, e la sensazione è sempre stata la stessa: bocca snella e piacevolissima per un vino fuori dai canoni. Tre settimane sulle bucce e botte grande da 1.200 litri per una piccola meraviglia". 

 

Ma che figo.
E costa anche una cifra accessibilissima.
Grazie della dritta!

 

"Posso tornare in spiaggia ora?"
 


Vai... e grazie!

 

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