Naso purissimo e delicato di viole, potentemente viole. Ci sono anche glicine, fragole di bosco, susina rossa e una nota netta di rabarbaro, pasta di olive e tabacco dolce del Kentucky. Il sorso è slanciato, sorprendentemente approcciabile per essere un grande Barolo di una grande annata in una grande vigna, ampio, di medio peso e grande profondità. Il tannino è dolce e sottile, l'acidità presente e non ingombrante, il finale ha rimandi di Barolo classico impreziositi da china calissaia e pepe bianco.
Per una volta, basterebbe la descrizione di un vino squisito come il Barolo Boscareto 2016 di Ferdinando Principiano per rendere inutile qualsiasi spiegazione ulteriore. Un vino bellissimo e tridimensionale che però è necessario ricondurre alla terra in cui nasce, uno spicchio di Langa semplicemente unico.
Proprio il Boscareto è un'oasi in cui Ferdinando ha voluto concentrare la sua visione agricola: vigna, poi acqua, il boschetto, le api, una natura che l'uomo coltiva per arricchire e non spremere a piacimento. 5 ettari vitati a Nebbiolo esposti meravigliosamente in un eccezionale cru di Serralunga d'Alba che oggi sono una piccola isola felice in cui non è raro dimenticarsi che siamo nelle Langhe.
D'inverno lo spettacolo è questo.
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