Gabriele Da Prato e il cavallo vincente di Podere Concori: Vigna Piezza 2015

Gabriele Da Prato e il cavallo vincente di Podere Concori: Vigna Piezza 2015

Gabriele Da Prato è un prototipo perfetto del viticoltore contemporaneo. Determinazione di ferro in guanti di velluto e giacca coloritamente sciancrata, sorriso smagliante e disponibilità a raccontare la sua storia nel vino artigianale. Un passato da oste e un presente in cui la produzione di vini che sono un riferimento per tutta la lucchesia – l’azienda Podere Concori ha sede a Gallicano – si alterna a un forte impegno movimentista in quanto membro di Renaissance des Appellations e soprattutto presidente di Vi.Te., associazione di vignaioli naturali che partecipano al Vinitaly in un’area dedicata. Nel 2016, tra l’altro, Gabriele è stato nominato tra i “Benemeriti della viticoltura italiana” dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le appena 15.000 bottiglie prodotte provengono da quattro ettari di vigna suddivisi in quattro appezzamenti disposti in un anfiteatro naturale intorno alla cantina, a 400 metri sul livello del mare in piena valle del Serchio. La cura della vigna per Gabriele è un elemento fondante e predominante sull’intero processo produttivo: le uve sono certificate Demeter ma è l’approccio integralmente biodinamico, maniacale, a rendere possibili vini giocati su finezza e bevibilità, di contagiosa eleganza.

Accanto a piccole quantità di pinot nero, chenin blanc, pinot bianco e gewurztraminer, la varietà attraverso cui Gabriele esprime al meglio la propria sensibilità produttiva è sicuramente il/la syrah e mai come quest’anno Vigna Piezza, cru lavorato esclusivamente a mano, si esprime con una soave profondità che mette i brividi. Le appena 1.800 bottiglie prodotte stanno esaurendo rapidamente quindi il consiglio spassionato che possiamo darvi è di accaparrarvene al volo almeno una piccola quantità perché ne vale davvero la pena.

Vigna Piezza 2015 è elegantissimo già ai profumi, con un gioco di spezie e frutta su toni delicatissimi e ammalianti. La trama tannica ha un tatto delizioso e raffinato ma a rapire è una succosità scorrevole e infiltrante che appaga e amplifica le sensazioni retrolfattive. Difficile suggerire un abbinamento ma in certi casi sarebbe insensato scervellarsi con incroci complicati: provatelo su una pasta al pomodoro e basilico fresco e ci fischieranno le orecchie.

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