Così vicini
Peschiamo dal catalogo apparentemente random ma il mondovino nasconde sensibilità affini e armoniche a migliaia di kilometri di distanza, in terroir diversi. Nicolas Reau ed Elisabetta Foradori non hanno bisogno di presentazioni quindi non li presentiamo: sono due teste di serie assolute.
Così lontani
Maschio e femmina. Loira e Trentino. Chenin e nosiola. Ex pianista jazz professionista, giocatore di rugby poi enologo lui, enologa e illuminata icona del vino trentino lei. Barrique vecchie e anfora.
Attention Chenin Mechant 2016
Paglierino continuo.
Naso introverso e severo, poco concessivo ma con una ferma incisività: ricorda le ostriche, il talco, l’acqua tonica e una pera immatura, è delicatissimo e intrigante. Esce fuori un po’ di anice come solo certi grandi Verdicchio di Matelica.
In bocca il vino è asciutto, saporito e agro quanto basta per restituire una idea di severità piacevole, per nulla ammiccante. Si lascia bere meravigliosamente giocando con le sue durezze che non sono scoperte o povere di succo ma gioiosamente lasciate a briglia sciolta. Vino già significativo ora ma con una lunga vita davanti.
Fontanasanta 2016
Paglierino lievemente più carico dello Chenin.
Il profumo è altrettanto sussurrato ma su toni differenti, più dolci e sensuali: macedonia di pesca e albicocca mature, scorza di cocomero e un cenno di crema pasticcera su fondo di lime. Mare e vento in Loira, sole e frutteti in Trentino.
In bocca il vino + docile, non rigido, asciutto ma con quel filo di pancetta che copre gli addominali inutilmente scolpiti che vanno per la maggiore. Vino candido e diretto, senza fronzoli, ha una quota di morbidezza che mitica bene la freschezza per coprirne i singulti, è un liquido confortante e intimamente bello. Gommalacca a sigillo della bottiglia. Una scena pazzesca a margine di tutto.
Così bòni
Stando al bicchiere non è possibile inferire granché sui contenitori di vinificazione e questo fa già godere. Barrique stravecchie per Reau, anfora per Fontanasanta. Bioqualcosa entrambi, certificazione Demeter per Foradori, ma non è nel “metodo” che risiede il segreto. Queste bottiglie sono due esempi di come il savoir faire consapevole possa portare a risultati unici e speciali, lontanissimi nello spazio-tempo ma così affini nel sentimento. Quanto di più lontano dallo stereotipo del vinnaturismo. Per non parlare poi di macerazione sulle bucce (8 mesi per la nosiola).
Fatevi un regalo, cercate queste bottiglie.