Veramente un grande Sangiovese. Anzi, alziamo il tiro: uno degli assaggi più interessanti di quest’anno. Viene da Poggio Trevvalle, realtà maremmana ancora tutta da scoprire e guidata dai fratelli Umberto e Bernardo Valle che nel 1998, dopo anni di esperienza vitivinicola in Puglia, decidono di investire in questa nuova sfida.
Tutta la produzione di Poggio Trevvalle è certificata bio dal 1999, la certificazione biodinamica è del 2015 ma la pratica biodinamica è iniziata già nel 2006: oltre il 90% dei vigneti è piantato a sangiovese e la maggior parte della produzione, intorno al 75%, è destinata a diverse tipologie di Morellino di Scansano.
Ad averci letteralmente conquistato, tra i due vini presenti attualmente in catalogo, è questo Anema e Core 2016, sangiovese in purezza che spiazza. Naso complesso e sfaccettato, con note di amarena e piccoli frutti rossi, macchia mediterranea e spezie. In bocca è fresco, minerale, con una fitta trama tannica e sapida persistenza. Una bottiglia che ci si è stampata in testa.
Le uve vengono dai vigneti del versante nord di Poggio Trevvalle: in parte diraspate ed in parte a grappolo intero, fermentano in palmenti di cemento grezzo. Affinato in serbatoi di cemento, arriva sul mercato il sole 4.000 bottiglie.
Fateci un pensiero perché, molto spassionatamente, merita davvero.