Anche il Castellengo di Centovigne tra i “Vini da scoprire”: c’avevamo visto giusto

Anche il Castellengo di Centovigne tra i “Vini da scoprire”: c’avevamo visto giusto

Vai a vedere che anche questa volta c’abbiamo visto giusto. Già trovare il Cortese di Oltretorrente come scheda d’apertura del volume “Vini da scoprire – La riscossa dei vini leggeri” (Giunti Editore) è stato un bel biglietto da visita ma è sfogliando fino in fondo il libro del trio Castagno-Gravina-Rizzari che il sorriso ha iniziato a unirci le orecchie. Tra i vini rossi, a pagina 94, impossibile non sobbalzare leggendo del Coste della Sesia Nebbiolo Castellengo (ora col millesimo 2011) di Centovigne, altra azienda entrata nel nostro catalogo proprio in questo 2017.

Di Centovigne parlammo qualche mese fa a proposito del vino d’ingresso della linea aziendale, il Rosso della Motta, dall’eccellente rapporto prezzo/felicità, stavolta invece focalizziamo l’attenzione sul top di gamma, nebbiolo in purezza “floreale, agile, pieno di succo, dalla maglia tannica particolarmente fitta ma fine e dal tocco delicato”.

La scheda, molto probabilmente redatta da Fabio Rizzari con il solito stile ironico e brillante, parte dai ricordi d’infanzia in cui affiora una casa di famiglia a Oggebbio, meta di vacanze estive che iniziavano solo dopo un lungo tragitto di 9 ore in automobile con partenza da Roma e che, purtroppo per l’autore, terminarono troppo presto con la vendita dell’appartamento prima che fosse aperta l’A26 fino a Gravellona Toce.

Confortante la chiusura della scheda, che vi restituiamo nitidamente perché centra i motivi che ci hanno spinto a puntare su Centovigne.

Pochi ettari complessivi, circa cinque, una conduzione agronomica biologica, fermentazioni spontanee, e per il Nebbiolo affinamento in botti da 15 ettolitri. Una ricetta tutto sommato classica, per un risultato davvero convincente.

[Foto: Scamuzzi Vini]

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