C’è un’energia speciale da Ampeleia e ce ne siamo accorti fin dalla prima visita, ormai tanti anni fa. Siamo in Maremma, precisamente in località Meleta a Roccatederighi, in provincia di Grosseto, ma sembra di essere in un universo parallelo e autosufficiente, biodiverso a livelli non immaginabili. Ampeleia è vigna (33 ettari), bosco (54 ha), seminativo e pascolo, uliveto, 3 mucche (razza Grigio Alpina), galline e api, orto e frutteto: un autentico Paradiso terrestre, insomma.
Ampeleia è agricoltura biodinamica ma soprattutto un nucleo fortemente orientato verso la formazione di giovani agricoltori e la condivisione di buone pratiche. Non solo vino, ovviamente, ma laboratorio in cui produrre farro, farina e verdure nonché luogo di comunicazione e moltiplicazione di antiche varietà di mele e pere.
Il paesaggio, come potete immaginare, è pazzesco, e l’estensione dei terreni dai 200 ai 500 metri sul livello del mare porta a individuare addirittura tre diverse zone, con Ampeleia di Mezzo e Ampeleia di Sotto che si sono aggiunte negli anni, al nucleo originario, Ampeleia di Sopra, che coincideva proprio con l’az. agricola Meleta che i soci iniziali acquisirono agli albori del progetto: 70 ettari, di cui 15 vitati, rendono Ampeleia di Sopra è il nucleo aziendale più vasto. Collocato ad un’altezza che va dai 450 ai 600 metri slm, è principalmente piantato a cabernet franc.
Le origini, appunto.
Tutto inizio nel 2002 con Elisabetta Foradori, Thomas Widmann e Giovanni Podini, che in questo spicchio di terra trovarono la miccia per accendere un sogno (dal 2009 solo Elisabetta e Giovanni con l’uscita di Thomas per motivi legati alla sua professione). L’azienda agricola è autosufficiente e praticamente a ciclo chiuso e approfondire tutte le varietà coltivate occuperebbe un capitolo intero. Prima di lasciarci, però, serve un brindisi speciale.
Unlitro è il vino prodotto in maggiori quantità: 100.000 bottiglie da uve biodinamiche provenienti delle vigne più giovani e più vicine al mare: alicante nero, carignano e alicante bouchet (pochissimo, “una goccia”).
Vinificato e affinato in cemento, il sorso trasmette leggerezza esattamente come le piante da cui proviene l’uva. Vino fresco, goloso, sbarazzino e dai profumi deliziosi, tanto semplici quanto intriganti. Poco più di dieci euro sullo scaffale d’enoteca per una bottiglia che già nella forma e nel formato si smarca da tutte le altre: a suo modo, identifica un progetto unico che amiamo alla follia e che dovreste scoprire con noi.