"Cosa c'è di meglio di un bel bicchiere di vino al tramonto vista Langhe?", si è chiesto proprio questa settimana un nostro cliente-ospite che ha partecipato alla degustazione.
Già, vino ma non solo vino: paesaggio, compagnia, libertà e divertimento.
Lunedì c'è stato il terzo atto (#Unplugged3) bagnato da 28 bottiglie diverse.
Ne abbiamo pescate 5 che ci sono rimaste particolarmente impresse per quel mix di piacevolezza e ispirazione.
Tutte etichette che ci verrebbe voglia di ribere immediatamente!
Eccole, una per una.
1. [NEW] Uno Champagne tanto ribelle quanto buono… nato in un’annata di grandissima qualità, la 2020, in cui le grandi maison avevano imposto tagli alle rese produttive per non subire abbassamenti di prezzo: Fils de… La Vallée di Maurice Choppin, 100% Meunier da Damery nella Valle della Marna. Al naso è una coppa di frutta fresca, ribes, albicocca e agrumi. Non si nasconde però la parte vanigliata della maturazione in botte. Sul retro bocca torna la parte agrumata e la sensazione è lunghissima, così fresco che la salivazione si impenna. Che bellezza! |
2. Una batteria è sempre dedicata allo Chenin, vitigno del cuore. E dopo l'assaggio di ieri è impossibile non menzionare il Premier Nez 2021 di Marie Thibault, dalla regione della Touraine in Loira. Cera d’api, zafferano leggero, "fiore di zagara" dice qualcuno… noi lo chiamiamo profumo di panettone appena sfornato con tanto di fragranza di canditi. Il retro ci piace tantissimo, è una spremuta di limone, di una freschezza che pure al mattino risveglierebbe il palato. Ahh… Chenin Chenin notre amour!
3. Alla cieca qualcuno direbbe Poulsard... e finirebbe geograficamente lontanissimo: Rosato 2024, Bonavita. Niente buccia di cipolla e petali di rosa qui: intrigante, super fragrante, dal colore rosso molto scarico, fa proprio pensare ad un rosso di grande beva e leggerezza. Siamo rimasti così tanto sorpresi da questo vino che tutto avremmo pensato fuorché provenisse da una zona di sole e calore. Bravo Giovanni da Messina!
4. Che naso pazzesco! Solo cemento e solo grignolino. Natalin 2022 di Fabrizio Iuli è una bella bombetta, tra l'altro ad un prezzo semiridicolo. Dedicato al nonno, siamo a Montaldo di Cerrina per pescare questa etichetta che è un vero spasso. Rosso rubino tenue, dal profumo sembra di immergersi in un bosco di frutti rossi, che freschezza! E poi fiori, la leggera speziatura… non è un invito, è un richiamo a cui non si può non rispondere. Palato deciso, strutturato e persistente, forse ancora un po’ giovane ma comunque armonioso: servito un po’ fresco con un bel piatto di salumi e formaggi, che altro aggiungere?
5. La storia. Un'icona: il Vecchio Samperi Perpetuo di Marco De Bartoli. Più che profumi, un sogno: frutta secca, mallo di noce, miele, toffee e cioccolato bianco… wow! Eppure, servito leggermente freddo, è un interessante e sorprendente 100% Grillo da aperitivo, e la morte sua potrebbe essere con le ostriche. Ottenuto senza fortificazione, viene invecchiato con metodo perpetuo. Il sorso è ricco, lungo, secco, seducente. Baudelaire diceva: "Non si è mai troppo vecchi finché si desidera sedurre", e proprio questo è il Vecchio Samperi, un eterno seduttore.
Perché, con buona pace di tutti, lui è un vero mito. |